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ORGANIZZATORI

Luigi Ratclif

Manager culturale, ideatore e organizzatore di BallaTorino

Quando la prima volta ho pensato all’idea di Balla Torino mi sono venute in mente le città invisibili di Italo Calvino.

Balla Torino, la città danzante. Un luogo dove tutti gli abitanti ballano, dove non ci sono persone sole, la gente s’incontra e si abbraccia, si fa trasportare dalla musica. Tutti sono curiosi di conoscersi, i giovani sono contenti di stare con gli anziani, gli stranieri non sono più dei diversi, nessuno si sente escluso. Quando il ballo esce dalle case, dai locali, dai teatri e scende in strada, nelle piazze o sotto i portici, la città è felice.

Balla Torino è questo in fondo, lontano dall’essere un’utopia. È un progetto che nasce dal basso. L’abbiamo costruito insieme alle scuole di ballo, ai gestori dei locali, alle tante comunità danzanti, con la partecipazione di maestri, ballerini, studiosi, artisti, appassionati.

E’ un’idea semplice: portare il ballo popolare e la danza sociale nello spazio pubblico, ma anche nei musei, nelle fabbriche, negli ospedali, negli istituti di riposo. Fare questo vuol dire attuare quell’idea di città ideale, aperta, sana, felice, che ci ha guidato dall’inizio.

In un momento come questo di forte difficoltà e smarrimento Balla Torino sul web può rappresentare un messaggio corale, un gesto di speranza per la ripresa delle attività. E’ la voce di tutti gli attori del progetto, perché il ballo non si fermi. Ma è anche un passo di avvicinamento verso il programma di danza sociale che coinvolgerà questa città, ci auguriamo, nella primavera prossima. Un avvio che ci piacerebbe potesse superare l’idea del solo evento per lanciare un programma di iniziative stabili durante tutto l’anno.

Stiamo pensando a un’invasione pacifica con i tanti professionisti, appassionati, persone comuni che vorranno vivere la città con il ballo. Ci saranno appuntamenti danzanti, feste, incontri, ma anche momenti in cui la danza è vista attraverso la lente del cinema, della letteratura, del teatro, della musica, della medicina. Lo faremo con l’aiuto di associazioni, enti, imprese.

Infine un pensiero di questi giorni: Nel film Jojo Rabbit, uscito l’anno scorso, premio Oscar per la migliore sceneggiatura,  ci sono due protagonisti giovanissimi, Johannes ed Elsa. Nel giorno della liberazione, nella Germania nazista del ‘45, proprio nell’ultima sequenza, la prima cosa che fanno i due ragazzi, scendendo in strada, è mettersi a ballare. Lo è stato da noi nell’ultimo dopoguerra, come in tante altre occasioni simili, vicine e lontane.

E’ proprio vero, dopo i momenti difficili, non c’è dubbio, le città danzano.

Buon ballo a tutte e a tutti.

Luigi Ratclif

Germano Tagliasacchi

Coordinamento organizzativo

Ho sempre pensato al ballo come rito collettivo ancestrale e culturale che con la musica delle percussioni e delle voci ha contribuito in modo decisivo all’evoluzione della specie.

Il ritmo prima e l’armonia poi hanno maturato quella capacita’, caratteristica unica della donna e dell’uomo, di concepire l’arte come astrazione dalla natura a partire dalla sua rappresentazione e interpretazione: basti pensare alle grotte di Lescaux, santuario dell’arte rupestre, ma anche alle maschere zoomorfe dei danzatori sub sahariani. Questa fascinazione per me persistente ha fatto sì che quando Luigi e Dario mi hanno parlato di Balla Torino, mi e’ sembrata subito una idea tanto semplice quanto efficace ed innovativa.

Ripensare al ballo come strumento di conciliazione, di gioia, anche di riscoperta di quei valori ancestrali. Quello stare insieme e insieme creare una nuova realtà temporanea, alternativa , in quel luogo che per noi cittadini e’ piu’ familiare: lo spazio pubblico: portici, gallerie e piazze oggi ammutoliti da un imprevedibile cambio di prospettiva e di percezione che il ballo potrebbe, in un profondo ripensamento collettivo, riproporre come luoghi da reinventare per una nuova socializzazione.

Ecco la scommessa che attende Balla Torino . Dal ballo alla ri-conciliazione con certi valori mai sopiti, forse poco considerati dalla società post-post-consumistica, oggi, come mai prima, incerta sul domani: riproporre il ritmo della musica e i movimenti armoniosi di coppia e di gruppo come un nuovo inizio di riconciliazione sociale negli spazi pubblici ritrovati della città.

Germano Tagliasacchi

Dario Di Camillo

Sviluppo progettuale

Vorrei innanzitutto inviare un saluto a tutti voi connessi con questo evento e a tutte le persone che hanno coltivato per anni o scoperto da poco il valore e il ruolo del ballo.

Per chi non mi conosce, sono dario di camillo, uno degli ideatori ed organizzatore di questo evento che evoca gia’ nel titolo l’esortazione rivolta alla nostra citta’ “balla torino!”.

Nella vita sono un architetto designer e sappiamo bene quanto l’arte nelle sue declinazioni sia un efficace rimedio per chi la pratica e per chi ne fruisce.

Nella mia professione ho realizzato progetti il cui fine, come nell’espressione artistica, e’ stata sempre la bellezza e, come sappiamo, la musica e la danza rispecchiano quell’ideale di bellezza che ha radici lontane.

Un giorno ho stupito luigi perche’ gli dissi che stavo andando a ballare… in realta’ ho scoperto tardi il potere del ballo e quanto abbia valenza terapeutica e in un’epoca in cui si parla di inclusione, beh… il ballo e’ inclusivo perche’ e’ un linguaggio universale, che avvicina e non ha frontiere sebbene in ogni parte del mondo abbia una sua identita’, ma e’ un rito che si puo’ liberamente avvicinare e avvicina le persone.

Torino e’ multietnica, torino e’ mille torino e per questo puo’ rappresentare sia dal punto generazionale che culturale molte forme di ballo.

Sono stato per lunghi periodi, per il mio lavoro, in brasile e le scole di samba non sono solo un luogo dove si apprende, ma hanno un funzione inclusiva, dove si riducono le differenze in una nazione che ha una molteplicita’ di razze e con differenti strati sociali.

Immagino i portici di questa citta’, quando questo momento di distanziamento fisico sara’ superato, dove si potra’ assistere a performance ma anche avvicinarsi al ballo con leggerezza per dare spazio alle emozioni.

Se oggi avremo una versione di balla torino web, sara’ un momento propedeutico a quello che sara’ il futuro, potrebbe essere il momento, nelle nostre case anche per iniziare a muovere i primi passi grazie alle lezioni on line, sara’ il momento di realizzare una grande comunita’ di principianti, di sperimentatori , di professionisti del ballo ma tutti con una sola certezza che ballare e’ un balsamo per chi lo pratica, per chi assiste e mai come in questo periodo abbiamo tutti una grande voglia di ritornare nelle strade e abbracciarci magari in un tango goffo, ma pieno di voglia di riprendere in mano le nostre vite, le nostre passioni e guardare avanti con positivita’… perche’ no anche ballando.

Dario di camillo